martedì, settembre 22, 2009

L'Abitazione Sostenibile 2

L'ATMOSFERA

Finalmente dopo svariate ricerche e qualche delusione sono riuscita a dare voce ad un aspetto così importante per la nostra Abitazione Sostenibile!

Wikipedia la definisce così:
La parola atmosfera (dal greco àthmos-vapore e sphàira-sfera) designa un fluido allo stato gassoso che avvolge un pianeta, una stella o più in generale un corpo celeste, le cui molecole sono trattenute dalla forza di gravità del corpo stesso.


Interessante… Ma non era quello che cercavo, però non mi sono arresa e ho sfogliato varie pagine di ricerca, niente! Finalmente, alzando lo sguardo dal mio PC (ogni tanto è anche necessario!) lo vedo… il mio buon amico Devoto-Oli, nel suo aspetto vissuto e ingiallito, con quel odore di carta che mi riporta agli anni del liceo… insomma, lo apro:

Involucro gassoso (ecc, ecc)… 2. L’aria che si respira in un ambiente/Clima Psicologico che si verifica in un determinato ambiente o in particolari circostanze, capace di suscitare a seconda dei casi e della sensibilità del soggetto le più diverse emozioni e reazioni.

Definizione meravigliosa! Si, è proprio questo di cui dobbiamo parlare: L’atmosfera quale Clima Psicologico!

Qualcuno mi ha fatto notare quanto è difficile poter “immaginare” la propria atmosfera, generalmente, quando mi trovo con qualcuno che mi chiede un consiglio la prima domanda che pongo è “come immagini l’atmosfera di questo luogo?”, le reazioni sono le più varie possibili e qualcuno scappa anche! Ma perché è così difficile definire questo parametro fondamentale?
Ho già detto, e non mi stancherò mai di sottolinearlo, che i luoghi (casa, posto di lavoro, casa di vacanza…) che ci appartengono non sono altro che l’immagine di noi stessi, e la nostra incapacità di definirli passa attraverso quel filo sottile che li congiunge a noi. Questo implica che anche noi siamo bloccati o spaventati nel definire noi stessi… Il fatto è che siamo talmente carichi di informazioni e stereotipi che provengono dall’esterno, che è come se fossimo compressi, come se ci fosse negata la possibilità di espanderci e tirare fuori le nostre idee e i nostri desideri. Se domandassi a chiunque “cosa ti piace?” mi ritroverei con un elenco infinito di mobili, tessuti,accessori, piastrelle e quanto altro ancora per riempire una casa fino all’osso di cose che probabilmente verranno sostituite di lì a breve, e senza quel filo logico che diventerà per noi un elemento di disturbo inconscio per tutta la vita di quegli oggetti, ritrovandoci a fare modifiche su modifiche sempre con poca soddisfazione!

A questo punto vi do un suggerimento: non partite dagli oggetti, ma dall’Atmosfera…

Ma attenzione!… Molte volte mi confronto con clienti e amici che tessono le lodi delle atmosfere minimali, dove regna il bianco o colori prevalentemente freddi o neutri, e osservandoli mi rendo conto di avere davanti persone vitali, piene di calore, di allegria, di voglia di condividere, allora perché chiudersi in un ambiente così, che non li rappresenta? Che sicuramente finirà con l’essere riempito di oggetti colorati o peggio ancora modificato a breve termine? Purtroppo stereotipi e mass-media ci mostrano continuamente soluzioni preconfezionate (un grazie ad Elena che ha sollevato il problema in un suo commento) alle quali, per pigrizia o per timore del giudizio altrui, ci affidiamo nella speranza di non sbagliare!
Chiudete gli occhi per un attimo e lasciatevi guidare dall’istinto, ascoltate quella vocina che vi riporta all’attenzione la foto di quel giornale, che magari non c’entrava niente con l’interno di una casa, ma c’entra con voi, con i vostri gusti, con il desiderio di sentirvi avvolti da quei colori, da quella luce… Rievocate il senso di benessere di qualche particolare episodio della vostra vita e cogliete gli spunti che quel momento vi ha offerto…
L’Atmosfera della vostra casa è il Clima Psicologico della vostra anima, e quando qualcuno entrerà nella vostra casa, dovrà esserne travolto e accolto, dovrà potervi conoscere, pur trovandosi lì per la prima volta! Non importa che condivida i vostri gusti! Ciò che importa è chi siete voi, il vostro ospite potrà solo costatare chi ha davanti… Sarà un ottimo esercizio per tutti…
Io non posso darvi una formula, ma vi invito a riflettere e a tirare fuori i vostri desideri, perché ognuno di voi ha nascosto in sé un Clima Psicologico speciale che potrà trasformare in Atmosfera!

sabato, settembre 12, 2009

L'Abitazione Sostenibile1

Nel nostro ultimo post abbiamo visto che esiste la possibilità di valorizzare e realizzare alloggi che possono rispettare dei parametri di natura ecologica. Andiamo a vedere nel particolare come poter intervenire per trasformare il nostro appartamento in un’ABITAZIONE SOSTENIBILE, le cose di cui possiamo tenere conto sono:

- Le divisioni interne
- L’Atmosfera
- I colori
- Le Finiture
- I mobili
- Gli accessori


LE DIVISIONI INTERNE

Prima di ogni iniziativa è importante comprendere su cosa stiamo intervenendo, fondamentalmente perché potremmo ritrovarci in due situazioni

- abbiamo acquistato il nostro appartamento
- abbiamo preso un appartamento in affitto

Nel primo caso siamo liberi di poter gestire e dividere gli spazi su misura ai nostri bisogni, nel secondo caso dobbiamo essere attenti nel gestire ciò che abbiamo.
Le divisioni interne sono elementi di confine, possiamo pensarli come impedimenti con i quali facciamo i conti in ogni momento della nostra giornata, che a seconda di come sono strutturati ci consentono di “comunicare” e/o relazionarci con quello che c’è al di là.

Esistono vari modi per negare o creare queste forme di comunicazione:

- La parete in mattoni, o cartongesso, o legno è un confine netto, con un suo volume, una consistenza fisica che realizza un limite invalicabile. Trovandoci all’interno di un ambiente limitato da questo tipo di pareti, è probabile che svilupperemo un senso di isolamento, positivo o negativo a seconda che sia una nostra scelta o un’imposizione, in entrambe i casi queste superfici potranno essere trattate per accentuare o neutralizzare questa percezione dello spazio. Ad esempio, se sentiamo il desiderio di uno spazio tutto nostro dove rifugiarci o meditare, andremo a privilegiare una pittura dalle colorazioni tendenzialmente scure, morbide e avvolgenti (tonalità terrose e calde, o particolari toni di blu/viola, a seconda di cosa abbiamo bisogno), oppure potremmo inserire arazzi dai tessuti pesanti, che danno un senso di morbido e ovattato. Se al contrario ci troviamo in uno spazio che ci sta stretto (e non in senso dimensionale!), possiamo utilizzare delle pitture solari e luminose, che stimolino le funzioni celebrali e hanno effetti benefici sull’umore, colorazioni e pitturazioni con all’interno pigmenti che le rendano reagenti alla luce naturale, un’altra alternativa stimolante è la rappresentazione di scenari esterni attraverso la tecnica del Trompe l’oeil, per smaterializzare le superfici proiettandoci in altre dimensioni!


- Le pareti in vetro, delle quali esistono varie tipologie: satinati, trasparenti, colorati, decorati, con texture particolari. L’uso di pareti di vetro o elementi in vetro inseriti nella muratura, ci consentono di instaurare particolari tipi di comunicazione visiva, pur impedendo il contatto fisico. Ci permette di avere ambienti chiusi ma comunque comunicanti, ad esempio la zona cucina con il salotto, quando gli ambienti sono piccoli, poter concedersi una continuità visiva tra due ambienti ci permette di avere un senso di spazialità, pur mantenendo i due ambienti funzionalmente separati.


- Le aperture, è il tipo di comunicazione fisica diretta, in questa categoria rientrano le porte e i passaggi in genere, questi ci consentono di andare da un ambiente all’altro, senza particolari limiti (sia fisici, sia psicologici). Ma dobbiamo tenere conto dell’importanza di questi punti di comunicazione, in essi è insito un senso di trasformazione legato all’atto del passaggio, perché io vado da un ambiente all’altro cogliendone le differenze (colori, funzioni, arredi, ecc.), tenere in considerazione questo punto di vista ci permette di trattare questi passaggi in modo differente, inserire tendaggi piuttosto che elementi rigidi come le porte, pur creando una limitazione visiva consente un passaggio più “morbido” quasi un passare attraverso i muri, basta sfiorarla per consentirci di scoprire ciò che si trova al di là. L’uso classico di porte ci richiede un atto fisico, quasi una violazione, e se in alcune stanze è bene che esista (bagni, camere da letto), in altre situazioni ci permette di appropriarci dei nostri luoghi, muovendoci da un ambiente all’altro senza (o quasi!) ostacoli. Il posizionamento delle aperture, inoltre, ci da la prima percezione dello spazio a seconda del loro posizionamento e, in relazione alle finestre interne all’ambiente, determina la percezione della mobilità dell’ambiente stesso.

giovedì, settembre 03, 2009

Sentirsi a casa...


Aprire la porta di casa... e ritrovarsi!

Basta poco per sentirsi a casa, bastano piccole tracce di noi: un oggetto, un colore predominante, un profumo...
Ma spesso succede che veniamo risucchiati dalle mode e dalle riviste patinate, e preferiamo intraprendere la strada semplice del prodotto preconfezionato, perdendo di vista l'insieme, come se un mobile potesse sostituire il concetto di "abitare".
ABITARE significa identificarsi con un luogo, significa riempirlo della nostra essenza!
Si parla tanto di Architettura Sostenibile, ma per molti sembra un concetto lontano, e spesso irrealizzabile in un immaginario fatto di case fascinose dotate dei migliori confort (risparmio energetico, materiali ecologici, pannelli solari, ecc), ma non è solo così... Esiste un' ECOLOGIA dell'ABITARE che può essere realizzata da chiunque, perchè se è vero che i nuovi concetti partono dal rispetto per l'individuo, quale migliore forma di rispetto riuscire a soddisfare dei bisogni in chiave fortemente personalizzata?
Realizzare un piccolo appartamento, può avere le stesse valenze concettuali di una casa isolata e immersa nel verde... Sicuramente non avrà lo stesso risultato formale, ma la sua "regola" sarà la stessa. Ad essa si potrà apportare lo stesso concetto di Benessere che, a prescindere da quello tecnologico, sarà prima di tutto esistenziale, sarà il luogo nel quale ci riconosciamo!
Ciò che bisogna fare è progettare Luoghi Sostenibili, perchè qualunque sia la loro dimensione andranno a soddisfare i bisogni di qualcuno!

martedì, settembre 01, 2009

Il Mare in una stanza…


Parafrasando una famosissima canzone di G. Paoli, trasformeremo la stanza di una carissima Amica di animArchitettura…




Isabella sogna il mare, ma vive in città, ama i libri e i colori e noi vogliamo suggerirle come realizzare questo desiderio.





Per prima cosa COLORE:
Non serve stravolgere una casa intera per regalarci un sogno, troviamo la nostra stanza prendiamo un bel barattolo di tinta e due pennelloni, anzi due e decidiamo su quale parete/i regalarci la magia. Iniziamo dai blu più intensi in basso e passiamo i pennelli con l‘intento di sfumare il colore, lasciandoci guidare dal nostro bisogno profondo, verso l’alto con movimenti circolari e alternando i pennelli uno intinto nel blu con l’altro che sarà intinto nel bianco (mi raccomando i guanti ) e a terra un bel tappeto dai toni sabbia, possibilmente non uniforme (preferiamo che il nostro sguardo possa scoprire e cogliere ogni nuovo particolare!), questo diventerà un angolo tutto nostro, il nostro rifuggio… ma questo sarà soprattutto il mare di Isabella!


Ma in un mare che si rispetti ci vuole qualche simbolo che lo porti in casa nostra… Basta una vaschetta per i pesci, con quei pesciolini carini che si vincono alle fiere estive (poca manutenzione, ma vuoi mettere il gusto di osservarli muovere nel loro piccolo spazio sotto gli effetto luminosi di un raggio di luce?), oppure le conchiglie, messe in un vaso trasparente, collocate sul muro a formare una decorazione, e dei pesciolini dipinti sul muro?















E per i libri…Mensole! Colorate di diverse sfumature di blu/azzurro, forse non conterranno tutti i libri, ma sicuramente saranno pronte ad accogliere i più importanti…


Non dimentichiamo di illuminare il nostro angolo: disegnare un Sole sul soffitto proprio lì dove c’è il lampadario (se il lampadario lo permette!) oppure utilizzare delle luci da terra che ci regalano qualche particolare suggestione, magari con dei cristalli o in stile etnico!


Carissima Isabella, questo è il nostro suggerimento…adesso tocca a te mettere in pratica questo atto di trasformazione!